Cari soci Amri,
mi ritrovo a scrivere un pensiero per questo Santo Natale. Può essere anche il tempo per fare un bilancio sull’anno trascorso insieme. Sono mille le sensazioni che si muovono dentro, tanti aspetti positivi da ricordare. Ma la lettera al giornalino scritta da una nostra mamma, in relazione al convengo medico del 2 ottobre, deve farci riflettere.
Perché è così difficile essere partecipi di una vita associativa?
Il desiderio del nostro dare da dove scaturisce?
Per evitare frasi scontate voglio utilizzare le parole di altri che spero riescano a muovere dentro di noi un po’ di motivazione.
Papa Francesco scrive:
Per rendere la società più umana, più degna della persona, occorre rivalutare l’amore nella vita, facendone la norma costante dell’agire. Riscopriamo quelle azioni che portano all’impegno per il bene comune, fanno crescere la qualità della vita.
Luigina Mortari, docente universitaria e scrittrice, afferma che “La ragione del dedicare tempo ad altri sta nel sapere che lì si gioca l’essenziale, che proprio donando il proprio tempo si trova il senso pieno dell’essere”.
Cari genitori, molte cose a mio avviso devono ri-orientare la nostra rotta.
Qual’è la buona cura che come associazione vogliamo offrire ai nostri bambini?
Non è un sentimento e nemmeno un’idea, è una pratica mossa dall’intenzione di procurare beneficio all’altro, una parola, un silenzio, dei gesti o delle cose materiali, è un esserci, il far sentire all’altro che sei lì, accanto a lui.
Per questo ringrazio tutti i volontari Amri, la loro forza, il loro esempio e la loro semplicità devono essere per tutti fonte di ispirazione.
Ringrazio i medici, le infermiere, le socie onorarie, la madrina e auguro a loro e a tutti voi Buon Natale.
Gabriele Bona, Presidente Amri Onlus
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